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Parole e arte

Che cosa ci dice Narciso, oggi? Che cosa ci accade quando ci guardiamo in un nostro selfie? In che cosa abbiamo bisogno di rispecchiarci, per riconoscerci?

Che cosa ci direbbe oggi, ai tempi del selfie, il Narciso attribuito a Caravaggio?

Scrive Caravaggio:

Prendo in prestito dei corpi e degli oggetti, li dipingo per ricordare a me stesso la magia dell’equilibrio che regola l’universo tutto. In questa magia l’anima mia risuona dell’Unico Suono che mi riporta a Dio.

Ho incontrato questo dipinto in varie mostre diversi anni fa, e mi sembra di avere iniziato un dialogo con l’opera, mai concluso.

Protagonista è il corpo, il corpo come luogo di una storia di dolore, moltiplicata dal riflesso nell’acqua che restituisce una immagine destinata a cambiare.

Di me ho pochissimi selfie, non amo farli come abitudine e mi interrogo, senza alcun giudizio, quando ne vedo tanti di altre persone.

In compenso, ho molte domande.

Che cosa ci spinge, oggi, a mostrare la nostra immagine? Che cosa ci accade quando ci guardiamo in un nostro selfie? In che cosa abbiamo bisogno di rispecchiarci, per riconoscerci? Che cosa ci dice Narciso, oggi?

A cura di SegniSogniDisegni in collaborazione con IspirArte, qui.

Di Federica Segalini

🌱 Allenatrice di voce scritta. Ti accompagno a scrivere con approccio concreto, agile, sostenibile. Valori, identità personale e professionale, sguardo sul mondo sono la tua voce unica: trova la tua voce scritta.

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